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Emporio della Salute

BLOG: Consigli del farmacista

Questo articolo vuole essere da guida per un corretto ed adeguato uso dei più comuni antisettici. Innanzitutto è giusto chiarire che gli antisettici si differenziano dai disinfettanti: le normative internazionali infatti definiscono “antisettici” i composti chimici capaci di prevenire o arrestare la crescita o l’azione dei microrganismi attraverso l’inibizione o distruzione degli stessi, limitando così il pericolo di infezione. In tali composti diventa fondamentale non solo la valutazione del potere microbicida ma anche la tollerabilità e il rispetto che esso esercita verso i tessuti lesi. Le stesse norme definiscono “disinfettanti” i composti chimici in grado di eliminare microrganismi da superfici inerti contaminate ad un livello più alto, tale da non lasciare viva la maggior parte dei microrganismi. In base all’attività espletata sui microrganismi, disinfettanti ed antisettici possono essere divisi in basso, medio ed alto livello. Va comunque precisato che mentre un disinfettante,

sarà tanto più efficace quanto più elevato sarà il suo livello di attività, un antisettico dovrà, oltre che essere efficace, rispettare in termini di tollerabilità il tessuto vivente sul quale viene applicato. Le sostanze a media attività sono quelli che coniugano al meglio l’azione antimicrobica e il rispetto dei tessuti. I prodotti a bassa attività verranno utilizzati nei casi in cui sarà necessaria la protezione dei tessuti (come sulla cute lesa).

L’azione antisettica deve essere preceduta da una accurata pulizia che elimini il materiale organico, diminuisca la carica microbica e favorisca la penetrazione del principio attivo; infatti allontanando lo sporco ed il materiale organico viene favorito il contatto tra l’agente biocida e i microrganismi rimasti.

Andiamo adesso più nel dettaglio e andiamo a comprendere su quali microorganismi agiscono i vari antisettici disponibili in farmacia e parafarmacia.

L’alcool etilico, ad una concentrazione che va dal 60 all’80 %, è sia un disinfettante che un antisettico a media attività (la massima che si possa avere per un antisettico). Quando l’alcool etilico si trova in forma idrata viene rapidamente assorbito e penetra all’interno della cellula; viceversa l’alcool puro tende a richiamare acqua sulla superficie cellulare e a produrre fenomeni coagulativi nella membrana citoplasmatica, che proteggono parzialmente le cellule batteriche dal disinfettante. Per questo motivo la concentrazione deve essere inferiore all’80 %, per mantenere la forma idrata; tuttavia non deve essere inferiore al 60 % perché perderebbe in efficacia ugualmente. Inoltre, l’alcool etilico è dotato di elevato potere detergente e solvente. E’ efficace contro batteri, micobatteri, miceti, virus lipofili, virus idrofili, non contro le spore. È controindicato nell’azione antisettica di ferite mucose ed ustioni per la sua azione irritante, dolorosa, disidratante, oltre che per la possibile formazione di coaguli che facilitano la proliferazione dei germi. L’uso ideale risulta essere, quindi, sulla cute integra per esempio per l’azione antisetticadelle mani grazie al suo ampio spettro di azione sui microorganismi. E’ molto pratico portarli in borsa in piccole boccette e sotto forma di gel.

Il povidone iodio 10 % (Iodopovidone, Polivinilpirrolidone-Iodio)

Sono delle soluzioni di iodio e di una molecola organica ad alto peso molecolare la quale funziona da trasportatore ed è in grado di rilasciare gradualmente lo iodio. I vantaggi di questi complessi rispetto allo iodio libero sono i seguenti:

• aumento della solubilità dello iodio in acqua;

• liberazione graduale dello iodio con diminuzione degli effetti indesiderati derivati dalle alte concentrazioni di questo elemento quali: irritazione e colorazione dei tessuti, corrosione di superfici metalliche, tossicità;

Le soluzioni presentano una colorazione ambra intensa: finché questa permane, la loro attività è assicurata.  Ha uno spettro d’azione molto ampio, attivo su: batteri, virus e miceti, micobatteri e spore. E’ il miglior antisettico per l’utilizzo su ferite e cute lesa

Perossido d’idrogeno 3% (10 volumi) o acqua ossigenata

La preparazione comunemente usata per l’azione antisettica ha una concentrazione del 3% peso/volume (Acqua Ossigenata). L’attività di questa viene tradizionalmente espressa come volume totale di ossigeno che è in grado di liberare (3%= 10 volumi).

Ha uno spettro d’azione su batteri e micobatteri. Ha, inoltre, una efficace detersione meccanica con rimozione di piccoli detriti e dei tessuti necrotici delle ferite, grazie allo sviluppo di ossigeno nascente. E’ indicato per piccoli tagli e ferite della pelle.

Benzalconio cloruro

E’ una molecola con carica positiva che è in grado di legare le superfici cariche negativamente come le membrane batteriche riuscendo a distruggerle. E’ attivo contro batteri e funghi. E’ utilizzato come antisettico su cute integra o ferite.

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